


Per celebrare il Cinquecentenario di Palazzo Te, l’artista e regista britannico Isaac Julien presenterà in anteprima mondiale la sua nuova installazione filmica multischermo, All That Changes You. Metamorphosis (2025), dal 4 ottobre a Mantova.
Girato a Palazzo Te, il film vede come protagoniste le attrici di fama internazionale Sheila Atim e Gwendoline Christie. Le due interpreti assumono il ruolo di entità profetiche, come se prendessero vita direttamente dagli affreschi che decorano le pareti del palazzo.
All That Changes You. Metamorphosis prende spunto dal capolavoro architettonico rinascimentale di Giulio Romano e usa la complessità semantica e la bellezza del palazzo e delle sue pareti affrescate per esplorare e riconsiderare i temi della metamorfosi attraverso nuove prospettive suggerite dal contesto contemporaneo.
L’opera filmica si muove tra diverse ambientazioni, tra cui la straordinaria casa postmoderna Cosmic House di Charles Jencks a Londra e le rigogliose foreste del Redwood National and State Park in California, espandendo la riflessione sull’etereo e le nozioni di tempo.
Isaac Julien sul progetto: «All That Changes You. Metamorphosis sarà ambientato nell’incredibile Palazzo Te, questo sogno estetico, politico e mitologico progettato e costruito da Giulio Romano tra il 1525 e il 1535. Attraverso la fantasia e l’allegoria di questa nuova installazione filmica, cerco di sovvertire l’egemonia visiva che domina i regimi tecnologici della rappresentazione. Sviluppata in collaborazione con Mark Nash, l’opera si basa su una visione condivisa per reimmaginare la poetica della creazione dell’immagine.»
«Nell’attraversare differenti temporalità, le protagoniste assumono identità differenti, mentre cercano di andare oltre una visione del mondo antropocentrica e discutono su come condividere il pianeta con altri esseri, offrendo spazio alla rappresentazione di prospettive non umane.L’installazione filmica a dieci schermi costruisce un repertorio d’immagini autonomo e oppositivo. Attraverso la ricomposizione delle scene in una coreografia visiva architettonica, il linguaggio delle immagini interrompe il telos narrativo che plasma la percezione. Il film offre una grammatica visiva alternativa che restituisce alla metamorfosi un ruolo attivo, là dove memoria, poesia e immaginazione convergono in un atto di resistenza contro la distruzione del pianeta, riconfigurando visivamente il presente e il futuro, e creando ciò che Judith Butler definisce un immaginario alternativo.»


ISAAC JULIEN
Filmmaker e artista multidisciplinare, è nato a Londra nel 1960, dove vive e lavora. Ha esposto in alcuni dei musei più importanti al mondo, vincendo numerosi premi di rilievo.È uno degli artisti più riconosciuti e celebrati nel contesto internazionale per i suoi film potenti e poetici e per le installazioni video multicanale che trasformano gli spazi espositivi in esperienze immersive. Dalla fine degli anni Novanta l’artista esplora anche il campo delle installazioni audiovisive. Con una cura meticolosa per gli aspetti formali e una straordinaria capacità narrativa affronta delicati temi sociali aprendo la strada ad uno sperimentalismo che supera i confini tra le varie discipline artistiche.
Julien è stato nominato per il Turner Prize nel 2001, ha vinto il Grand Jury Prize alla Kunst Film Biennale di Colonia nel 2003 e il Golden Gate Persistence of Vision Award al San Francisco International Film Festival nel 2014.
Attualmente Professore di Media Art presso la Staatliche Hochschule für Gestaltung di Karlsruhe, Germania; e Presidente, Professore di Global Art, all’University of the Arts di Londra. Julien è anche docente presso la University of California a Santa Cruz, dove ha fondato Isaac Julien Lab insieme al curatore Mark Nash, uno spazio di ricerca e produzione visiva per studenti e artisti emergenti.
Dopo una carriera espositiva internazionale e il riconoscimento alla Semaine de la Critique del Festival di Cannes, Isaac Julien arriva a Mantova con un progetto inedito per il Cinquecentenario di Palazzo Te, nato dal confronto con gli affreschi di Giulio Romano.

LA CARRIERA E LE MOSTRE PRECEDENTI
Da oltre trent’anni, le sue opere raccontano memoria, desiderio, identità. Il suo film culto Looking for Langston (1989), dedicato al poeta afroamericano Langston Hughes e alla Harlem Renaissance, lo ha reso una voce radicale e raffinata nel panorama artistico internazionale.Tra le principali installazioni: Once Again... (Statues Never Die) (2022), che esplora il dialogo tra Albert C. Barnes e Alain Locke sul valore dell’arte africana; Lessons of the Hour – Frederick Douglass (2019), dedicata alla figura del celebre abolizionista e alle lotte per la giustizia sociale; Lina Bo Bardi – A Marvellous Entanglement (2019), riflessione sull’eredità della grande architetta modernista; PLAYTIME (2014), centrata sul tema del capitale finanziario; e Ten Thousand Waves (2010), che intreccia passato e presente della Cina in un racconto poetico e visivo.
Ha esposto in alcuni dei più prestigiosi musei internazionali, tra cui il Museum of Modern Art di New York (2013), il Centre Pompidou di Parigi (2005), il Museum of Contemporary Art di San Diego (2012) e l’Art Institute of Chicago (2013). Le sue opere sono state presentate in istituzioni come Tate (UK), Guggenheim Museum (New York), Whitney Museum (New York) e SFMOMA (San Francisco).Nel 2022 ha ricevuto il titolo di Cavaliere (KBE) per meriti culturali nel contesto del Giubileo di Platino della Regina Elisabetta II, oltre al prestigioso Kaiserring Goslar Award, uno dei più importanti riconoscimenti europei per le arti visive.
IL CURATOREDELLAMOSTRA
Lorenzo Giusti è uno storico dell’arte, curatore e scrittore italiano. Dal 2018 è Direttore della GAMeC – Galleria d’Arte Moderna e Contemporanea di Bergamo. Ha curato mostre in Italia e all’estero e pubblicato opere dedicate sia a figure di spicco sia a personalità riscoperte dell’arte del Novecento, oltre che ad artisti e temi contemporanei.
In diversi ruoli ha collaborato con istituzioni e organizzazioni pubbliche e private come Kunsthaus Baselland, Università Bocconi, Art Dubai, Biennale di Venezia, Artissima Torino, Festival Curated by Vienna, Palazzo Grassi–Punta della Dogana a Venezia, OGR Torino, Biennale dell’Animazione di Shenzhen, FRAC Corse, Triennale Milano, Palazzo Strozzi a Firenze e altri.
È ideatore e co-curatore della piattaforma Radio GAMeC, riconosciuta dall’UNESCO come uno dei migliori programmi museali al mondo durante la pandemia da Covid.
I suoi interessi si concentrano in particolare sul rapporto tra il pensiero ecologico e post-antropocentrico e le arti contemporanee. La collaborazione di Fondazione Palazzo Te con Lorenzo Giusti nasce dalla necessità di dar voce alle tematiche presenti nell’opera filmica All That Changes You. Metamorphosis attraverso la sensibilità di uno studioso la cui pratica è fortemente legata al rapporto con la Natura.
PALAZZO TEE LE FRUTTIERE
Palazzo Te, con la ricchezza dei suoi rimandi tra architettura, pittura, scienze naturali, mito e astrologia, si presta in modo quasi inesauribile a letture tra loro complementari. Spazio al tempo teatrale e curtense, luogo di ospitalità, di simposio e di meraviglia, il Palazzo deve essere letto come una Wunderkammer. Con gli studioli rinascimentali condivide una istanza “pansofica”, di conoscenza completa del mondo che si dispiega attraverso il mito antico, utilizzando il grande repertorio di Ovidio e delle sue Metamorfosi.
Nella celebrazione positiva del divenire dell’umanità è dominante la figura di Venere-Afrodite. Dea dell’armonia, del desiderio e della conoscenza visiva che si produce nell’istante, suscitando meraviglia, Venere accompagna il percorso insieme ad altri grandi dei ed eroi: tra tutti Giove, Era, Eros, Ercole e Fetonte.
Il Palazzo può anche essere letto come il sogno, l’utopia artistica e l’agenda politica di due giovani uomini – Federico II che ha venticinque anni e Giulio Romano che è sulla trentina – appartenenti all’élite politica ed economica egemone dell’epoca. Due uomini esposti agli sconvolgimenti del mondo che li circonda, così come alla ricchezza della straordinaria tradizione dell’umanesimo italiano.
Giulio e Federico sono due giovani nel meraviglioso labirinto di Palazzo Te che nasconde due formidabili messaggi: nella Camera di Amore e Psiche, la prospettiva che l’anima umana, coniugando l’abbandono all’eros divino con grandi virtù morali, possa ascendere a una dimensione spirituale. Nella Camera dei Giganti, la speranza che tale umanità trasformata, scendendo in battaglia, possa sconfiggere ogni minaccia, reggere il terremoto e, affidandosi al potere imperiale, restaurare la pace.
L’installazione filmica di Isaac Julien sarà presentata negli spazi rinnovati delle Fruttiere di Palazzo Te, che riapriranno per l’anteprima mondiale dell’opera.
Immagini:
Isaac Julien
Metamorphosis I (All That Changes You. Metamorphosis), 2025
Inkjet print mounted on aluminium
Courtesy the artist and Victoria Miro
© The artist
Isaac Julien
Satellite (All That Changes You. Metamorphosis), 2025
Inkjet print mounted on aluminium
Courtesy the artist and Victoria Miro
© The artist
Isaac Julien
All That Changes You. Metamorphosis, 2025
Production still
Courtesy the artist and Victoria Miro
© The artist

ISAAC JULIENALL THAT CHANGES YOU. METAMORPHOSIS
PALAZZO TEVIALE TE 13, MANTOVA
04.10.2025 – 01.02.2026
ORARITUTTI I GIORNI 9.00 – 19.00MARTEDÌ 13.00 – 19.00Il biglietto di Palazzo Te consente anche l’ingresso a Museo MACA e al Tempio Leon Battista Alberti ed è valido per un ingresso in ogni sede entro tre mesi dall’acquisto.
INFORMAZIONI+39 0376 323266
PRENOTAZIONIpalazzote.itvivaticket.it800 714049

